Ibc. Mezzetti a commissioni Bilancio e Cultura: “Prima risultanze ufficiali, non cedo a pressione media”/ foto

L’assessore difende l’operato dell’Istituto, ricorda i procedimenti disciplinari attivati in autonomia dalla Regione e dubita dell’efficacia probatoria dei filmati di Striscia

19/04/2017 17:36

“Non dovevamo aspettare Striscia la notizia per apprendere quanto accaduto, esistono gli strumenti per intervenire, sono già 50 i provvedimenti disciplinari avviati dalla Regione Emilia-Romagna” in questi anni e non solo per Ibc, “19 già conclusi”.

L’assessore alla Cultura, politiche giovanili e politiche per la legalità, Massimo Mezzetti, ha relazionato sulla vicenda Ibc nella seduta congiunta della commissione Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità, presieduta da Giuseppe Paruolo, con la commissione Bilancio, affari generali e istituzionali, presieduta da Massimiliano Pompignoli.

Gli strumenti deputati, ha aggiunto, “mettono in moto un meccanismo utile ad avviare provvedimenti disciplinari, che possono arrivare fino al penale, mentre i filmati di Striscia la notizia in questo senso non sono utili”. È bene, ha rimarcato l’assessore, “deputare tutto ai canali ufficiali, che sono peraltro stati attivati, i quali adotteranno le misure necessarie e dovute”. Fino a che, ha poi sottolineato, “non ci saranno le risultanze ufficiali non prenderemo provvedimenti, non cedo alla pressione mediatica”.

Sugli organi di controllo della Regione Emilia-Romagna Mezzetti ha parlato di due modelli: “Uno coercitivo, con l’utilizzo di tornelli e telecamere, e l’altro collaborativo e partecipativo, che tende a responsabilizzare il dipendente”. Fino ad oggi, ha rimarcato, “abbiamo applicato questo secondo modello, per noi il più adatto, valuteremo per il futuro”.

L’assessore è poi intervenuto sull’organizzazione di Ibc: “La riforma dell’Ibc deve andare nella direzione del rafforzamento delle funzioni di cui si occupa l’organo”. La fase riformatrice, ha specificato, “si era fermata anche in attesa degli esiti del referendum costituzionale”. Non saranno, ha concluso, “i dieci dipendenti che non timbrano il cartellino a modificare la vocazione dell’Istituto”.

(Cristian Casali)

« Torna all'archivio